Storie di latte – Quarta parte

Prima parte

Seconda parte

Terza parte

Ovvero : La rivincita dell’istinto 🙂

Il mio quinto bambino e’ nato ad una bella distanza dai primi quattro. La grande aveva 12 anni, i gemelli 10 e la ”piccola” 8. Questa distanza non e’ stata voluta, e’ semplicemente successa. Si puo’ cercare per anni un quinto figlio ? Apparentemente si.  Ed ovviamente il suddetto arrivera’ nel momento che a te sembra meno adatto. Infatti ho scoperto di essere incinta una settimana prima di trasferirci in Finlandia. Ho viaggiato per dieci giorni in camper con la nausea. Ho caracollato sul ghiaccio per mesi. Ma poi ho capito che questo era il momento migliore per questo piccolino. Che nessuno meglio di lui poteva sapere quando era giusto arrivare.

La mia ultima gravidanza e’ stata  molto difficile. Al diabete gestazionale si sono uniti dei calcoli alla cistifellea che hanno provocato una serie di pancreatiti che oltre ad essere estremamente dolorose sono anche decisamente pericolose. La nascita pero’ e’ stata meravigliosa. Sempre un cesareo, non me la sono sentita di oppormi, ero troppo debole e debilitata solo per pensare di discutere una cosa del genere, ma ho ricevuto in regalo 10 ore di travaglio a casa, sul letto circondata dai miei altri bimbi. Si, James e’ arrivato una settimana prima del parto programmato. Sono entrata in travaglio la sera, e a sono rimasta a casa fino alla mattina dopo. Non so perche’ l’ho fatto. Con la prima figlia dopo mezza contrazione sono corsa. Ma e’ stato meraviglioso, quanto di piu’ vicino al parto in casa ho avuto il coraggio di provare nelle mie circostanze. La mattina arrivata in ospedale mi hanno portato subito in sala operatoria tanto il parto era ‘avanti’. Si penso anche io che a quel punto James sarebbe potuto nascere naturalmente, ma a quel punto avevo ricevuto gia’ piu’ di quel che speravo e non volevo rompere l’incanto con discussioni.

Fatta l’anestesia spinale James e’ nato, l’ho visto e poi di prassi l’hanno portato via. Solo dopo ho saputo che senza neanche essere lavato viene portato dal papa’ e dai fratelli e solo in seguito viene fatto il bagnetto insieme alla sua famiglia. E’ stato sempre in braccio a loro. Che bello 🙂

Quando finalmente sono stata riportata in camera l’ostetrica mi ha chiesto ” il bimbo lo allatterai tu o gi darai il biberon ? ” Le ho comunicato che avrei allattato e questo e’ bastato. Nessuno lo ha mai pesato o ha messo in dubbio la mia capacita’ di farlo. L’ho messo nel letto con me e la culina che avevo in camera e’ sempre rimasta vuota. La mattina dopo l’arrivo dell’ostetrica mi sorprende ancora addormentata abbracciata al mio piccolo. ” Ha dormito con te tutta la notte ? ” Mi sento come una scolaretta colta in fallo, rispondo un timido ‘si’ aspettandomi la ‘lezione’ … ” Brava, le braccia della mamma sono il posto migliore per un neonato, e’ anche il modo migliore per avviare bene l’allattamento”. Rimango sollevata e stupita. Stupita perche’ qui in realta’ la societa’ e’ a bassissimo contatto, non vorrei mai crescere un bambino alla finnica … ma il comportamento dell’ostetrica e’ stato perfetto 🙂

Alla dimissione il bambino e’ stato pesato l’unica volta. Davanti a me la pediatra ha detto all’ostetrica di posargli sulla lingua una sola goccia da un contagocce, di soluzione glucosata per farlo stare tranquille mentre lo auscultava. Quando il bimbo ha cominciato a piangere e l’ostetrica ha domandato se doveva dargli un’altra goccia la dottoressa le ha risposto di ridarlo a me, che una sola goccia per un bambino allattato al seno e’ anche troppo. L’unico consiglio che mi e’stato dato alla dimissione, visto che il bimbo aveva l’ittero, e’ stato di tenerlo al seno il piu’ possibile. Ho pensato che probabilmente mi trovavo nel paradiso dell’allattamento. E ho pensato con un po’ di rimpianto a come sarebbero state diverse le mie altre storie di latte se avessi ricevuto trattamenti simili. Che poi se vai a vedere non e’ che hanno fatto cose speciali, semplicemente non ne hanno fatte di sbagliate, hanno dato per scontato che cosi’ e’ come deve essere.

Un’ultima parentesi sulle prassi ospedaliere qui. Sfortunatamente nelle quattro settimane successive la nascita di James ho subito un ricovero urgente per pancreatite acuta, una risonanza magnetica e l’asportazione della cistifellea . Tutte le volte il bambino e’ potuto rimanere con me, addirittura quando mi sono stati proposti farmaci che precludevano l’allattamento ho avuto il diritto di declinare, perche’ il dolore di non poter piu’ allattare il mio piccino era molto piu’ forte degli altri dolori fisici che provavo.

Adesso James ha due anni e due mesi. Prende ancora il mio latte ” il lattila’ di mamma” ma beve anche ” il latte di pucca” quando lo chiede. Dorme con noi, e’stato in fascia fino a che non ha iniziato a camminare, adesso decide lui se quando usciamo preferisce camminare, stare in fascia o in passeggino.

E’ un bimbo sereno e solare, socievole e divertente ed estremamente indipendente. Cerca sempre di aiutare non perche’ gli viene chiesto, ogni volta che ha qualcosa desidera condividerla con i fratelli e con noi. Sono certa che questa sua indole viene dal fatto che abbiamo sempre cercato di andare incontro ai suoi bisogni. Ed il primo suo bisogno era quello di essere nutrito dalla sua mamma, di stare nelle mie braccia e sentirsi protetto.

Nessun dottore, nessun esperto, nessuna tata dovrebbe avere il diritto di togliere questa gioia alle mamme e ai bambini con i loro consigli non richiesti.

FORZA MAMME, STRINGIAMOCI AI NOSTRI PICCOLI, NUTRIAMOLI CON IL NOSTRO LATTE, IL NOSTRO CONTATTO ED IL NOSTRO AMORE ❤

 

Prima poppata appena nato

Prima poppata appena nato

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In ospedale con me

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Nella fascia

Un bacio a tutti da Jimmy !

Un bacio a tutti da Jimmy !

Con qusta si concludono le mie storie di latte. Spero tanto che siano piaciute a qualcuno, ma soprattutto che possano essere utili per dare fiducia e coraggio ad altre mamme, anche se avete esperienze negative in passato, non vuol dire che non ne possiate avere di positive in futuro. 🙂

Buon latte a tutte !

2 pensieri su “Storie di latte – Quarta parte

  1. Che bello quello che scrivi!!! Io sono incinta del quarto, e vorrei davvero tanto riuscire ad allattare almeno lui/lei , visto che con gli altri non sono riuscita. E’ un’ esperienza di cui sento la mancanza.
    Altra cosa che vorrei provare sono le fasce per portare. Tu quali hai usato? Quale dovrei comprare per usarla subito dalla nascita?
    Grazie per i consigli che vorrai darmi e per la compagnia quando ti leggo.
    Baci
    Chi

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    • Ciao Chiara, tantissimi auguri per il tuo quarto bimbo e tante grazie per le tue belle parole, sono cosi’ contenta che ti piaccia cio’ che scrivo 🙂 Certo che riuscirai ad allattare, sono sicura <3.
      Le fasce te le consiglio vivamente, ti permettono di tenere sempre il piccolo con te e di avere le mani libere anche durante le poppate. Io avevo preso una fascia lunga ed una corta ed entrambe le ho usate fin da subito. Quando Jimmy e' cresciuto, quella corta l'ho modificata e l'ho fatta diventare ad anelli. Qui poi sono molto diffusi i second-hands e ne ho prese altre due, lunga e ad anelli, pero' di tessuto leggero ed elastico. Se hai bisogno posso darti i dettagli del negozio online (italiano) da cui ho comprato le prime due.
      Torna a trovarmi e fammi avere tue notizie 🙂 ❤

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